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Forte della sua presenza sul piano stabiese, il non Sindaco Fiky Vendola, pone le basi per un partito estroverso, pungente e altamente illegale.

Nasce quindi il Partito Nazional Buchista, il quale si troverà sotto i voti degli elettori negli attuali seggi…è vero che attualmente le votazioni sono riservate al referendum, ma il capo gruppo del partito ha dichiarato “stupido e insensato questo pregiudizio”…no comment per le spiegazioni.

Simbolo del partito sono la Pala e il Rastrello, appositamente scelti come ispirazione per il popolo nello spingersi a scavare buche.

Breve intervista ci è stata concessa dal Segretario del partito, il Dott. Giaglea, che ha affermato con forza la candidatura di Vendola, vedendo in lui un futuro Premier per l’Italia, esortandolo a “mangiarsi tutto” una volta raggiunta la posizione di vetta, allo stesso tempo dichiara comunque di non sapere come sia potuto entrare in un partito del genere.

Promesse, ovviamente sono state fatte dal candidato, che promette di riaprire tutte le buche stradali, chiuse e asfaltate dalla precedente amministrazione.

Ancora, rivela un suo progetto, per il quale è seriamente intenzionato ad andare avanti, anche nel caso di una sua mancata promozione, ovvero, la creazione della prima “Buca nell’acqua”, sbeffeggiando così (sue parole!!) qualsiasi norma sulla privatizzazione della stessa…………..

Ultimo giorno a Milano…domani si torna…devo dire che come tutte le altre volte è stata una Milano sempre spettacolare…anche i pazzi qui lo sono…quelli che trovi per la strada, ma molti più belli, a partire dal mitico che non solo parlava a vanvera ma addirittura si inventava delle storie mentre io e mio fratello ci sentivamo pedinati…fantastico, si immedesimava in un poliziotto che chiamava la polizia…poi ci sta la spagnola della metrò, che gridava/pregava in spagnolo e avvertiva tutti di stare attenti al diavolo tentatore…e poi indimenticabile il tizio che stava steso per la via e qualcuno ha pensato che fosse morto..così si è avvicinato uno che gli ha messo il mignolo in bocca per vedere se era vivo, dopodiché è andato dalla polizia ad avvertirli, che però se ne sono altamente sbattuti.

A Riccardo devo segnalare questa immagine che ho scattato…è una cosa che ti avrei comprato…non è elettrico come quella storiella che inventai, ma è figo lo stesso…

Poi ovviamente non è Milano se non si fa almeno un Happy Hour…e finalmente ho capito una cosa…e cioè che questa cosa al sud non potrebbe esistere nelle stesse condizioni di qui…o tutti i locali fallirebbero…cioè 8€ per un drink e poi prendi tutto quello che vuoi da mangiare…al sud una cosa così la organizzano che tu prendi il drink e poi ti danno i salatini…ma qui ti danno pasta, frittura, lasagne, verdure…praticamente delle cene…e non hai limiti, pui prendere quanti piatti vuoi…è che la mentalità di qui funziona proprio diversa da noi…loro prenderebbero solo un piatto e poi magari altri drink che quindi andrebbero a ripagare altri 8€, infatti noi siamo andati non solo con il bis ma anche con un terza ondata…evidente che una cosa così fatta al sud praticamente il locale finisce tutte le scorte andando in rossissimo, perché nessuno si farebbe scrupoli a prendersi 5 piatti…

Devo poi parlare assolutamente di due negozi di cui mi ha parlato La Claudia, la nostra amica Calabro/Campana/Lombarda, che sono fantastici, il primi è Cioccolati Italiani…il miglior gelato napoletano che abbia mai mangiato…siiii napoletano a milano (i proprietari sono napoletani…e si sente che il gelato è napoletano) oltretutto la particolarità è che nel cono mettono la cioccolata liquida (a scelta tra fondente/al latte/bianca), infatti ci stavano fontanine di cioccolata….quanto era buono…….Ahhhhhh

L’altro locale invece è “Luini” una rosticceria diciamo, dove sfortunatamente non sono riuscito ad entrare per la fila…ed è proprio questo che vorrei far notare come questo locale ha una fila esagerata, mentre Abercrombie, che solitamente ha una fila enorme non ne aveva…infatti li sono entrato ma non ho comprato nulla…qui mi è venuto a pensare al detto “Tira più un pelo di figa che un carro di buoi”, ma visto l’andazzo sembra che tirano più i panzarotti che il pilu di Aber…capisco perchè chiude e si trasferisce a Roma…

Infine…devo dire che ho realizzato uno dei miei sogni nel cassetto, in questo devo ringraziare mio frat che mi ha accompagnato e soprattutto  La Claudia mia cognata che mi ha detto di questo posto…ovvero Arnold Coffee…per inciso il sogno nel cassetto era camminare per una grande città passeggiando con un bicchierozzo di caffè in puro stile americano…cosa che fino ad ora mi ero limitato a fare con Paui prendendo un cappuccino dalla Ngora e portandolo in biblio…comunque avevo questo grandissimo desiderio di provarlo e devo dire che non mi ha deluso…certo non me lo aspettavo così bollente e ho dovuto aspettare un po’ primo di gustarmelo, ma ne è valsa la pena…

Devo dire che quel caffè non finiva mai…un overdose di caffè…*_*Nonostante questo tempo, la pioggia non ha potuto rovinarmi la visita a Milano dal mio fratellone, ricordo che è stato il suo compleanno e ha raggiunto i suoi 30 anni…il mio vecchietto 😛

Trovandomi a Milano ovviamente faccio un bel giro per negozi…e tra i tanti mi giro anche per i negozi di videogiochi…e alla fine riesco a portarmene anche uno via da un negozio…ma ci stanno da premettere un po’ di cose…

Passo per il negozio di GameStop, un negozio in cui, per chi non lo sapesse, è possibile trovare anche giochi usati. Così guardando tra i vari pezzi disponibili, avevo adocchiato il gioco, per Xbox 360, “Fable III”…lo cerco ovviamente usato e lo trovo a 44€…dico tra me e me “Non  male come prezzo, ma non è comunque basso…” poi lo cerco nuovo e vedo ke sta 59,90€…alla fine per la piccola differenza di 15€ decido di rinunciare a malincuore…successivamente mi reco ad una delle tante Mondadori presenti in città in cerca di altre cose, ma già che mi trovavo faccio anche li un salto al settore dei videogiochi, dove da lontano vedo l’edizione speciale di Fable III al costo di 74,90€…con la forma di un libro…fantastico, solo per quello lo stavo per comprare…poi leggo anche in contenuti e stavo li li per prenderlo…poi ho riletto i contenuti…e alcuni erano delle aggiunte al gioco che prevedono l’uso di internet per prenderli…non usando internet con la Xbox ho rinunciato…e me ne vò, così continuo il mio giro per la Mondadori per cercare un libro che avevo visto, ma capito nell’unica Mondadori che non ha libri da lettura ma tratta tutto il resto…allora decido di recarmi ad un altra Mondadori a Piazza Duomo…li però prima di vedere il libro, che poi diventano i libri, che tra parentesi alla fine di questa storia non prenderò più perché me ne sarò completamente dimenticato, decido di passare anche lì per il settore dei videogiochi e vedo sempre un FableIII ed.normale con dietro una sua edizione speciale e poi la guida del gioco stesso, ora cosa succede…l’edizione normale riportava sulla confezione Sconto 50%…costava 29,90€…io penso “…è fatta”…non costa molto ed è nuovo…lo prendo subito…come ho detto prima dietro l’edizione normale ci stava quella speciale…che mi aspettavo costasse sempre 74,90€…e quindi non ci avevo proprio messo il pensiero…invece, prendo il il cd…e dietro vedo che l’edizione speciale riportava…Sconto 50%…costo 29,90€…io rimango interdetto…due edizioni di ovvia differenza di contenuto avevano lo stesso prezzo…così faccio una cosa…metto il cd di edizione normale dietro alla guida e chiamo il commesso chiedendo se quello fosse il prezzo…il tipo mi dice…<<Guarda io non sono del reparto, sono qui perché oggi non c’è l’addetto…comunque se vuoi controlliamo sul pc e vediamo il prezzo…>> io gli chiedo di controllare…e risulta che sul pc non ci sono info…a quel punto capisco che hanno palesemente sbagliato a mettere il prezzo e quando il tipo mi dice <<Se sei interessato comunque ti accompagno alla cassa e dico di forzare perché il prezzo è questo da 29.90€>>…io comprendo che il tipo è più fesso di quanto potesse mai sembrare e giusto per tirarmela chiedo qualche secondo per pensarci su…un paio di minuti dopo ho deciso stranamente di prendere quel gioco ad un prezzo più che rubato ahahahahahahah…adoro Milano…succede sempre qualcosa…

Se fossi foco…ti brucerei il culo.

Se fossi acqua, ti sputerei in faccia.

Se fossi terra, ti seppellirei.

Se fossi aeree, ti toglierei il respiro.

Se fossi io, come sono e fui,

me ne sbatterei senz’altro delle cose altrui.

Paola De Rosa

Fabio Fiorentino

Noi 4 medici da strada

Alla conferenza medica presieduta da un’equipe di illustrissime personalità del campo, tenutasi in data 8 febbraio dell’anno 2011, si è proceduto ad esporre il Trial, nonché i risultati del medesimo, svolto sotto la direzione da parte dello stesso ideatore del progetto, il chirurgo Vendola Fiky. Alla cui medesima conferenza hanno partecipato il primario Fabio U. Potter,che relazionerà questo intervento, il medico Richard Biglaw, in veste di consulenza e infine del pluri-specializzato Dott. Iacopo Giaglea, che ha fornito assistenza sia tecnica che teoria nella formulazione di risultati.

Passerò anzitutto a fornire un quadro sintetico delle brillanti menti, che hanno contribuito al progetto.

Mi sembra d’obbligo iniziare dal suo fautore, il  Dott. Vendola, specializzatosi in Chirurgia  Plastica, strada scelta dopo aver ammirato  come il corpo umano possa cambiare più e più  volte a proprio piacere, grazie all’intervento di  mani professionali, ispirazione venuta nel  vedersi allo specchio nel farsi cresce la barba e  poi rasarsi e successivamente, in maniera  ciclica, farla ricrescere e tagliarla nuovamente e notare. Una folgorazione che avrebbe colpito chiunque.

Al suo seguito, il Dott. Richard Biglaw, esperto in Sessuologia e disfunzioni erettili, ha apportato il suo contributo grazie alle sue conoscenze delle Leggi

della genetica, che hanno permesso, come successivamente spiegherò, alla possibilità di dare fondo alla ricerca di Vendola. Ancora da presentare è rimasto infine l’illustrissimo Dott. Giaglea Iacopo, il primo medico/ingegnere al mondo, mente brillante che ha ipotizzato e verificato con successo l’ipotesi

di trapiantare sfinteri artificiali su base ingegnieristica.

Passando ora ai fatti, esporrò la nuova, avanzata tecnica ideata dal Dott. Vendola. Come si saprà è esperto e rinomato Chirurgo estetico, che difronte all’emergenza dei trapianti di cute, data dalla carenza di disponibilità della stessa, ha proposto una via alternativa, nonché sana e naturale, proponendo innesti di BUCCE DI MELA. Davanti a questa idea Io, con una specializzazione in Melalogia, mi sono unito al equipe e abbiamo iniziato ad potare alla luce una serie di ipotesi. Successivamente, come avevo accennato poco prima, grazie all’aiuto del Dott. Biglaw, con le sue conoscenze genetiche siamo riusciti ad estrapolare i geni e a formulare una soluzione che contrastasse il rigetto della buccia da parte del paziente.

Ma solo dopo una serie di esami e prove, dagli scarsi risultati…e dalla sfortunata morte di una decina di pazienti (7 + 7- stiamo lì…) e un centinaio di mele sbucciate…grazie all’apporto subentrante del Dott. Giaglea che ha ipotizzato correttamente di somministrare e coltivare le mele con la soluzione stessa ha permesso che il trapianto riuscisse.

Esposta la nuova strabiliante tecnica, una serie di giornalisti hanno posto delle domande ai nostri medici.

Alla domanda sulla formazione universitaria e che tipo di laurea avesse conseguito il Dott. Vendola per raggiungere livelli di così straordinaria fattura e alla successiva affermazione dello stesso <<Laurea?? quale laurea???…Biglaw non me lo avevi detto!!>> il giornalista è stato allontanato e tutto è stato messo a tacere. Ancora è stato chiesto al nostro illuminare chirurgo come ha ipotizzato una tecnica così “fruttuosa” di risultati…e qui Biglaw chiede di poter rispondere lui: <<Emerito giornalista, io…sono amaramente e aspramente deluso…dalla scarsa visione della realtà e dall’ottusità che avete nel guardare le cose senza andare oltre e raggiungere il possimpibile…mi esprimo con un esempio…io sono costernato dal sistema Binario…è a dir poco assurdo!!…tutti 0 e 1 e nemmeno un 2 nonostante questo suffisso Bi-nario…Che senso hanno tutti quei 0 che non posso che costituire numeri vuoti…non li ritengo nemmeno numeri…se la gente fosse aperta di mente RICONOSCEREBBE E SANCIREBBE IL 2 INSIEME ALL’1!!>>…….[i giornalisti si alzano e applaudono, Vendola caccia una lacrimuccia e Giaglea sbarra gli occhi sospirando un Bah! e io chiedo di passare alla prossima domanda]. Altra domanda viene posta al Dott. Giaglea a cui viene chiesto cosa ne pensa del suo collega chirurgo <<Bah!…anzitutto a capocchia…poi aggiungo che va votato…perché vogliamo che diventi sindaco e ce la gestiamo noi…>> al che gli viene chiesto di spiegarsi meglio nel significato “ce la gestiamo noi” <<Ma lo volete capire che siamo dei medici di merda?!!!! vi curiamo con le meleeee…siamo il sintomo della mala sanità…qui siamo tutti impazziti…votate Fikyyyyy!, votate Vendolaaaa!!!!!!!>>. Ultima domanda infine è posta a Vendola su possibili progetti futuri e un ritorno di collaborazione dell’equipe…<<Stiamo progettando nel campo del Dott. Biglaw una cura per le disfunzioni erettili a base di BNANE…!>>.

Sotto l’equipe al completo con una cavia…ehm paziente che ha beneficiato del trattamento…

Nomenclatura

Riflettendo sul mio errore di memoria nel dire Tetrabyte invece di Terabyte, sono giunto alla personale conclusione che per me è giusto dire “Tetra”. Anzitutto, cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.  Anche decidere di chiamare Terabyte con un altro nome, per lo stesso principio…Asdrubale per esempio…ciò avverrebbe senza che questa cambi di fatto la sua funzione, di essere una quantità di memoria mostruosa anzi Terrificante…e andando per analogia dove terrificante ha un lato “sinistro”, che possiamo dire anche “Tetro” per me la soggettiva nomenclatura è “Tetra”byte.

Questo perché ce ne dobbiamo sbattere delle autorità (eccetto l’altissimo Zio Lello…) e riconosco le cose per come io le vedo, ciò vale anche per i nomi…Non é forse Fiky che perde il suo nome di battesimo per essere chiamato in tal modo??? Non conserva forse il suo essere secchia e il suo essere mela?? Io dico che possiamo chiamare le cose nel modo in cui gli altri ci dicono di chiamarle o di chiamarle come ci pare a noi…o meglio di cambiarle giusto un paio altrimenti creiamo confusione e nessuno capisce più cazzo stiamo dicendo 😛

Diario del Vento 2

I

Luogo di studio

<<Stesso posto, stessa ora…e magari con un cappuccino che ci aiuti a svegliarci…>>. Così iniziamo il più delle mattine, recandoci a quella biblioteca G. Filangieri, dove potremmo quasi prendere residenza tanto il tempo che ci si passa. Un primo giudizio…<<Questa è una biblioteca è evanescente…sembra gridare Bring me to life se capisci entrambi i sensi di quello che voglio dire>> [c’è da dire che di battutacce ne facciamo, ma rimaniamo sempre attoniti e sconcertati da quello che diciamo…particolarmente Paola nei miei confronti <<Idiota!…>><<…si ma scusa io sto leggendo dal vocabolar…Mi hAi CHiaMaTO IdiOTa???!!>> da qui sembra un offesa, ma in realtà c’è un mondo dietro d’affetto non comprensibile a primo impatto…ne delle risate che ci siamo fatti]. Da tempo si discute della condizione precaria di quella struttura, anzi della sua precarietà se ne può discutere adesso, dato che pezzi di cornicione hanno iniziato a staccarsi e a venire giù dal secondo piano. Prima dicevamo solo che era una vera schifezza. Però precisiamo una signora schifezza, c’è da dire come la pulizia sia un optional, ho visto una pozzanghera di caffè durare più di una settimana sul pavimento, rimpiango i bidelli del liceo che almeno sui banchi buttavano uno schizzo di alcol e facevano una passata di straccio, qui se tutto va bene ci trovi dalle bottigliette di acqua vuote, e quale volte anche bottiglie semi-piene, ai rimasugli di matite temperate, per non dire della quantità di polvere che abbraccia i libri, abbastanza da uccidere chi ne soffre per allergia, quante volte, primo ad arrivare in biblioteca, ho dovuto aprire tutte le finestre tanto era asfissiante l’aria che si trovava e di fronte a questo quadretto piccolo ma sufficiente sentire anche la donna delle presunte pulizie dire <<Ma tutto sommato è pulito…>>. <<Cara, ti fai ti oppiacei per affermare una cosa simile>>. Di sicuro la gestione di questo edificio è affidata ad esperti [avremo tempo per parlarne]. Bella vicina Gragnano, lì, c’è una biblioteca…ah che mattinata piacevole ci passammo io, Paola e Dario. Piena di luce, aria condizionata [e non delle pale di un ventilatore, che quando viene azionato sembra che stia per staccarsi e caderti addosso], divanetti per la lettura e anche dei distributori automatici…il giorno stesso che tornai alla mia di biblioteca mi basto mettere piede sull’uscio, che il primo pensiero fu <<Che fogna!>>. La cosa più apprezzabile sono i gatti, tanti gatti…forse anche troppi, ma comunque molto belli, tra cui posso dire che, per me, spicca una gattina nero bianca, che ho chiamato Sam…la rapirei e la porterei a casa…ma troverei del dissenso, non dal mio cane, ma da mia madre…penso che mi caccerebbe di casa e una volta cacciato di casa? Dove vado? Ah si ovvio, in biblioteca, già passo lì il più delle ora, che differenza fa se ci dormo anche.

Diario del Vento 1

I

Erasmus Mentale

Un tempo avevamo le gitarelle come momento di abbandono dei libri rimanendo comunque in un contesto scolastico, ora come ogni studente universitario il sogno gita fa spazio a qualcosa di più grande, l’Erasmus.

Anche noi ci siamo fatti travolgere da questa fantasia…Paola, che ha rimpianto di non aver preso al volo l’occasione al tempo della sua prima laurea, ma che si sarebbe iscritta volentieri solo per fare questa esperienza ed andare fuori…cosa che probabile possa anche fare facendo il master o la specialistica…e forse per opera sua io e Ricc abbiamo iniziato a sognare. Diciamolo <<Paola ci istiga all’Erasmus!!!>>…<<Uà ragazzi voi andreste lì, vi fate tre mesi, e gli esami sono a crocette a risposta multipla>>…<<Ma come?! Crocette a risposta multipla…non è possibile, mi leverei i pezzi grossi senza studiare un tubo…Ricc tu ti leveresti commerciale…>> << I miei stranamente approverebbero che io parta per Erasmus, anche se non do esami…>> [STUPORE] è alquanto incredibile è impensabile che ciò possa accadere, sovverte le normali e logiche leggi della natura, data l’inflessibile concezione dello studio giuridico prevista dall’Art.1 del Codice Sabato…e su questo laissez faire inaspettato che si è incominciato a fantasticare. La prima cosa da fare è decidere la meta…Barcellona sembrava quella più ovvia per cui optare…<<Ma perché sai lo spagnolo?>><<Ma se li parlano italiano, anche meglio di me…>><<Vabbè, sappiate che io comunque vi vengo a trovare, quindi organizzate su su…>><<Allora potremmo andare a Berlino, così facciamo contenta Paola, che ne dici?>><<Ehm Ricc…ma è il nostro viaggio…e in primis voglio capire se sicuro possiamo fare gli esami senza studiare buttando a cazzo le crocette…copio da quello affianco a me e poi dobbiamo scegliere una meta dove è sicuro che ci mandano…se sono troppo quotate ci sarà concorrenza…>><<Mmmmm giusto…propongo Estonia…>> sguardo di disappunto e di riluttanza di Paola mentre beve il caffè al nostro solito bar << …propongo Estonia…li ci cono belle ragazze, ma bellissime e i ragazzi sono l’opposto, dei veri cessi, me lo ha detto Biba che si è recato lì con mio padre>>. Io e Riccardo ci guardammo e capimmo che l’Estonia era una meta di nostro gradimento. <<Ucc, ricordami perché andate in Erasmus??>><<…Donne…>> <<Ah, nobile…>>. <<Potremmo anche andare in Ungheria ci sono belle donne e bei uomini…>><<Ok ragazzi io vi vengo a trovare!>><<Si, ci vieni a trovare…un modo di dire che noi il giorno della partenza ti troviamo all’aeroporto con le valigie e alla domanda dove vai??? tu risponderesti…ma vi sto venendo a trovare….>><<Ahahah vero…e comunque in Estonia poi come parlate scusa???>><<Ci faremo capire (ammicco ammicco)…Ricc il problema potremmo averlo agli esami, le croci le buttiamo o proprio a cazzo o copiamo da quello vicino.>><<Mmmmm ma secondo me saremmo gli unici ad andare in Estonia…>> ci guardiamo negli occhi << Mi stai dicendo che tu sarai il mio vicino e io il tuo?>> <<…Si…>><<Siamo fottuti…>><<Si ma voi due non state nemmeno alla stessa università non è detto che starete insieme>><<Fantastico ancora più fottuti…>><<Che ne dici di Malta Fabio?>><<Malta?>><<Si, li si parla Italiano e poi è un isoletta pariamm’ cum e ciess>> [Pariamm’ cum e ciess, quanti ricordi questa colorita espressione…riaffiorano dal passato momenti del liceo…e fra tutte si faceva sempre spazio la domanda…”Ma che significa?? Perchè e Come un cesso parea??????? Suppongo che rimarrà senza una risposta]<<Noooo ragazzi, ma che dovete fare a Malta…è brutta…>><<Mmmmm mi sa che per oggi non arriveremo ad una conclusione…parliamo solo di posti, ma è tutto da vedere>><<Vedremo più in la sul da farsi>><<Bene vedete, dovete andare in Erasmus ragazzi…io vi devo venire a trovare>>…decisamente un “vi devo venire a trovare” che ha una valenza a dire “voi dovete partire, così ho la scusa per partire anche io e farmi un viaggetto”.

Da qui inizia tutto…o meglio, tutto inizia da un tavolo di biblioteca, dove passiamo il più delle ore dei nostri giorni da studenti, tra libri e scartoffie varie…detta così, sembra che sto per iniziare un libro pressochè serio, ma l’intenzione non sarà certo quella. Anzi forse le cose che scriverò più che serie saranno voli di fantasie…dal nostro gergo, comunemente dette “CAZZATE” 😛 che per lo più sforniamo, appunto, durante le ore di studio…ora sembra che non studiamo e che perdiamo tempo, invece no, oltre e dopo lo studio ci ritagliamo dei momenti di pausa, in cui i nostri argometi toccato tutti i punti possibili ed esistenti, talmente vari che ritengo inutile riportarne un’idea di indice…cose che ci passano in quell’istante per la testa e ci fanno aprire discorsi, questioni, allegri siparietti e ci forniscono idee e spunti su cose da fare e vedere.

Quindi che farne di tutto questo? Momenti e parole che si fermano lì, sul quel tavolo? Ok, forse solo in questa occasione avrò un tono più serio rispetto a futuri scritti, ma solo per spiegare alcune cose. Ultimamente, preso dal piacere di leggere libri e dalle parole spese in essi, in uno in particolare “L’ombra del Vento” (che ammetto di non aver ancora finito) mi sono imbattuto in un pensiero

<<L’eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale

– non importa quanti altri libri leggeremo, quanti mondi scopriremo, quante cose apprenderemo e dimenticheremo –

prima o poi faremo ritorno.>>

Ho quindi prima pensato alla veridicità di queste parole [ qui sulla questione della veridicità di quello che dicono i libri potrei dire tanto, non è questo libro il caso…ma molti altri dicono sempre cose in cui ci si rispecchia, cose “vere”…forse, o comunque a mio parere, “molto ovvie”, verità che sono già nostre da tempo ma dette da altri assumono toni più elevati (Sto divagando…ma adoro divagare ihih)] ed è così, tutto quello in cui ci imbattiamo ce lo portiamo con noi, anche cose che non ricordiamo e che poi così saltano fuori come ricordi perduti. Così, visto il tempo che passiamo in biblioteca e le parole spese al suo interno e al suo esterno, voglio aiutare a ricordare la valenza dell’eco di questo tempo e queste parole, scrivendo un “diario” e quindi, perchè no, esercitandomi un pò nella scrittura, come per dire ho fatto un liceo classico e non tutto è da buttare…e di viaggiare su quella locuzione latina che fa ”Verba volant, scripta manent” ( la lingua sarà anche morta, ma sa espremere molto bene i concetti). Rimane solo da specificare il titolo “Diari del Vento“. “Diario” perchè ovviamente si configura come tale…certo non aggiornato giornalmente, ma quando lo riterrò opportuno o per meglio dire quando le spareremo talmente grosse da ritenerle degne di riportarle qui, “del Vento” è decisamente dato da un intersezione di motivi, dal banale fatto che adoro il vento, il suo elemento in se, al fatto che il libro che mi ha portato a queste conclusioni si chiamo casualmente “L’Ombra del Vento”, ad un ragionamento obbiettivo sulla massima latina Verba volant, ma volant dove se non nel vento?? Decisamente un vento che voglio catturare e fare mio. 🙂

Grey docet

 
 
 
Non leccarti le ferite, festeggiale. Le cicatrici che porti sono il segno di chi combatte.
Hai partecipato ad un combattimento tra leoni e se non hai vinto non significa che tu non sappia ruggire!